martedì 28 febbraio 2012

Presagi di un sabato felice


Foto di Simona Arbus

Passeggio per la strada, una bellissima giornata di sole è il giusto epilogo di una grigia settimana di lavoro. Noto che il sabato ha un sapore diverso rispetto agli altri giorni: la gente sembra felice, spensierata, libera; questione di aspettative e nient'altro. Mi adeguo.
  Arrivo sotto casa, quando improvvisamente un brivido violento percorre la mia schiena; «ho dimenticato di fare qualcosa!» penso. La vicina di casa mi saluta con estrema cordialità, mentre il suo cane piscia sulle mie scarpe nuove; «è un tenerone non si preoccupi, sono solo dimostrazioni di affetto!» mi dice. Mi congedo ma resto felice.
  L'ascensore è guasto, divento preda di uno scontro inevitabile tra le cinque rampe di scale e i miei polmoni da tabagista. Ne esco sconfitto, ma non mi preoccupo: l'importante non è perdere le battaglie, ma vincere la guerra. Con questa frase del cazzo, quindi, mi convinco davvero che un giorno smetterò di fumare e mi sento felice.
  Entro in casa, appendo la mia giacca da impiegato, davanti a me quel solito quadro: uno sconcio Cupìdo con frecce spezzate e lo sguardo pietoso da disoccupato. Percorro il corridoio, in cucina lo stereo vomita decibel, la TV riverbera luce. Spingo adagio la porta della camera...lei su di lui. Allento il cappio della cravatta e mi dirigo in soggiorno, cerco di aprire il mio cassetto ma la mano trema e fa fatica; gocce di sudore e lacrime bagnano le mie scarpe nuove, lucide di piscio di cane. Torno in camera, i denti battono a ritmo di arresa, la mano incrementa il suo tremolio ed è veramente difficile premere il grilletto. Due spari precisi eseguono cinicamente il loro dovere; un terzo, meno preciso, ritarda il compimento della propria missione, su di me. Agonizzo in una pozza di sangue, quando gli ultimi sprazzi di vita mi permettono di sentire il suono del campanello. Anche mia figlia ha terminato finalmente la sua grigia settimana di scuola, non vedendomi arrivare, è tornata a casa da sola. Sono davvero felice, sta diventando grande.







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