Isidoro vuol dire: dono di Iside. Non amava molto il suo nome perché lo riteneva troppo pieno di aspettative... come ogni dono, d'altronde. L'ansia di chi dà, lo stupore di chi riceve, sensazioni che possono cambiare, invertirsi.
Immaginava spesso il momento del presente. Iside intenta a regalare a sua madre un bambino, se stesso. Un dono di un paio di chili, un passaggio univoco... di gesti immediati. Una notte Isidoro, da dono com'era, pensò di restituirsi come le scatole di ricordi tra ex-fidanzati. Essendo Iside la dea della maternità ed essendo la terra concettualizzata come madre, Isidoro pensò di riconsegnarsi al suolo. Corse per una città alla ricerca di un fosso dove sparire ma non lo trovò. Nel suo peregrinare incontrò il mare, un mare prima dell'alba liscio e fulgente,