Siamo ormai abituati alla
menzogna, a coccolare silenziosamente i nostri problemi come fossero
doni di una grazia divina. Possediamo il superfluo e smerciamo a poco
prezzo l'indispensabile; a comode piccole rate si può davvero
acquistare tutto! Ma si può anche appassire. Sì, perché giorno dopo
giorno guardiamo immobili la nostra dignità sfracellarsi al suolo
come uno sputo. La tolleranza è diventata da tempo la nostra
bandiera.
Con un
tablet in mano spulciamo tra l'immondizia annunci di lavori
imbarazzanti. Lavoriamo per otto, nove, dieci ore al giorno, e torniamo a
casa con il minimo sindacale in tasca. Lavoriamo in nero, incazzati
neri perché quel lavoro ci sta sul cazzo. Studiamo per decenni
interi e riceviamo in cambio due quadri graziosi per le nostre
stanzette da bimbi cresciuti. Sprechiamo il tempo a curare le nostre
maschere su un diario virtuale dove si vive di pettegolezzo e sano egocentrismo. Viviamo come spugne sul fondo di un secchio in attesa di una bella
strizzata...